Opera director
Giuseppe Verdi
Rigoletto
Regia: Laura Cosso
Scene & costumi: Elisabeth Bohr
Sala Verdi di Milano
Produzione 2013
Articolo su OperaClick
Scene - minimaliste ma efficaci – e costumi di Elisabeth Bohr hanno sposato alla perfezione le condivisibili idee registiche di Laura Cosso la quale, senza dimenticare l’originaria ambientazione rinascimentale, con un’oculata introduzione di pochi elementi moderni, è riuscita a evidenziare la notevole attualità di questo grande dramma verdiano. L’essenzialità scenica, supportata da un gradevole gioco di luci e proiezioni, ha consentito alla regista torinese di far affiorare con grande efficacia gli aspetti più umani che stanno alla base di Rigoletto: l’amore, per certi versi morboso, sicuramente eccessivamente protettivo, di un padre verso sua figlia – tanto da farla vivere come una reclusa in casa propria; la violenza maschile del prepotente di turno e complicità più o meno attiva di chi vive nell’orbita dei potenti, li asseconda o addirittura contribuisce ad accrescerne il già smisurato amor proprio. Particolarmente degna di nota la scena finale con i coristi vestiti con una tuta attillata nera e una maschera bianca, posizionati nell’angolo a destra del palco, a costituire una angosciante scenografia umana. Del lavoro registico non possiamo dimenticare di riportare la cura dei dettagli ravvisabile nei movimenti scenici di tutti gli artisti e del coro […]
Danilo Boaretto
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La Repubblica, sabato 1 giugno 2013
Rigoletto come Joker – Gilda vittima di uno stupro
Passo obbligato (visto l’anno verdiano) per il grande istituto musicale che, con il suo laboratorio Opera-Studio di insegnanti e allievi, mette in scena il suo quinto titolo drammaturgico, dopo gli esiti felici di Bohème, Il signor Bruschino, Traviata e Elisir d’amore. E anche stavolta le intuizioni della regista/docente Laura Cosso annunciano uno spettacolo intelligente: non banalmente ammodernato con qualche soluzione di maquillage, ma neppure ammuffito e accademico: scena di un bianco immacolato (che in Oriente è il colore del lutto, dice la Cosso), articolata su due livelli per marcare la divisione fra strade di Mantova e palazzo del Duca e, sullo sfondo, uno schermo che decanta e amplifica i gesti della scena. Tra le sorprese, un Rigoletto truccato alla Jack Nicholson come il Joker di Batman (capelli arruffati, colori pesanti tra cravatta giacca e pantaloni) da tipica maschera ridente e beffarda). «Avrei voluto ambientare la festa come un’orgia di Arcore – spiega la regista – ma il nudo me l’avrebbero giustamente censurato». Resta l’attualità di una lettura sferzante («Gilda come vittima della violenza sulle donne, proprio come oggi»)
Luigi Di Fronzo